. . . compongo fuggevoli, esigue,
occasionali impronte nel creato.
Divagazioni liberatorie. Pacifiche soste
senza precipitazione, rigidezza
staccato da tensioni, molestamenti;
mentre
non ascolto baccano, voci vibranti :
assorbo
freschi colori al mattino;
accese tonalità al tramonto;
di notte
condiscendo ombre,
accetto il silenzio diffuso luminoso
da stelle, astri, da tutte,
tante comete.
Svanisce
stupore, il fascino
quando
azioni, dinamica consueta,
disgiungono dallo spirito emotivo;
quando
impegni, sveltezze, faccende,
contrasti umani irrompono:
e così prontamente
oscurano lieta intimità
con sussistenti prodigi di vita silenziosi;
forme semplici; elementi naturali;
sobrie minuzie;
secolari docilità : . . . . le pietre:
a loro rivolgo taciturno elogio
durante prudenti tocchi, manualità
riguardose pressioni della dita,
per equilibrati collocamenti.
floriano - diritti riservati ©
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(foto: miei scatti smartphone)