Un chiodo esile metallo solitario,
sobrio: appiglio dove s'appendono
pure significati immateriali;
senza contorni,composizione, immagine;
ma figurazioni segrete:
non per rimuoverle dalla memoria,
isolarle, là, dov'è il chiodo:
un singolare collocare astrattamente
sensazioni, accadimenti,
fissare nell'infinito eteree vicende.
Punto: legame,
sensitivo richiamo per rinvenire:
ravvivare attimi posseduti, vissuti.
Talvolta là, al chiodo, scivola un colpo d'occhio;
uno memore sguardo.
Silenziosamente la mente, animo,
riaffiorano atmosfere, ritagli di vita,
conservati e come limpidi flash
balzano rievocazioni perchè mai distrutte.
.
Il cuore dell'uomo è trepido, circoscritto :
rincorre, insegue; riesuma:
avviva fervore ad eventi istantanei,
che fugaci incontra, percepisce
e sensibilmente comprime in ricordo:
affinchè non siano consumati, perduti;
non reagisce con freddo accadere
quali desolate pietre, sassi inerti
non pulsanti; non inteneriti dall'attesa
d'una lieve carezza dell'onda marina
che ritorna. . . . ritorna. . . . leggera ritorna.
Un chiodo:
sparuta configurazione, senza vistosità
che osservi, guardi
privo di cornice, effige, opera composta,
ma segno recondito in emotiva interiorità:
fine attinenza alla parete dello spirito
che regge molti ricordi riposti taciti nell'anima.
Un chiodo:
minuscolo, sensibile,
individuale collegamento visivo; solo tuo,
segreto,
che nessun altra persona rileva: conoscerà.
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( foto avuta da immagini web )