In
quanti miei adesso
io
resto
frettoloso
esigente, pretenzioso,
per
afferrare rapida felicità d'amore .
Vivace,
sbocciato
fiore
non
voglio sentirmi fuggire la vita
in
promesse future estasi
diffuse
nel creato:
tanto
m'inganna
e
logora questa segreta
intima
spinta a pretendere:
ansiosa
ostentazione d'un possedere
mi
sconsola,
mi
compie agitato un palpitare dell'animo
l'aspettativa.
L'impazienza
m'accresce
spinte
di affannosi sospiri, trepidazioni,
insistenti,
cadenzati
.
Mi
sconforta l'esitere
ciò
che mi manca :
puntuale
ho la smania dell'esigere.
Cuore
e anima
ho
d'ammaestrare,
rabbonire,
a
non averli impetuosi,
affinchè
mi sappiano generare umile
paziente
attesa
che
lentamente svela opportuno,
benevolo,
silenzioso compiacere;
mansueta
accoglienza
dell'amore
che
tanto obbliga ad abbandonare
l'angoscioso
volere precipitoso .
floriano
….................................................
opera
di Matteo Pugliese