lunedì 17 febbraio 2014

MALAMORE



Adesso ho mio il palcoscenico !
Ho ben pronte energie
d'offrir spettacolo
con un maschio che turbo e strego
con atteggiamento di lenta danza .
Ho eccitante dondolio di velo trasparente .
Scenario :
una stanza,
un cubo d'amor opportunista .
Abbiamo da comparire
prorompente desiderio,
scacciar la patetica poesia .
Aver in abbracci
l'essenza di sangue sfrenato,
di carni accese in accalorato amplesso .
Scacciar la noia !
S'infiammano i sensi
pronti interpreti,
protagonisti vigorosi
in calpestati sentimenti
disciolti in elisir astratti .
Sviluppo la danza in volteggi ,
procaci movimenti,
abbracci frementi,
respiri sintonizzati,
sussurri maliardi .
Bacini che ondulano lenti .
Giunge affiatato il respiro .
Accoppiato il singulto smorzato.
Si chiude il sipario,
la scena è finita.
Debole è l' applauso - immaginato ! -
Si smonta la scenografia,
vuota la paltea.
In tanto deserto ci si riveste.
Si calma la mente tradita .
Si sente rinascere intorno
il freddo , il gelo,
il via vai della gente .
In un ciao sussurrato l'abbandono .
Interrotta è la colonna sonora;
son spariti i colori dei fari
si sono spente le luci ;
arrotolati i vellutati tappeti .
Oh,
il cuore zittito
lentamente riprende ;
sente che non ci fu amore,
ma solo ubriacata carne
e te lo dice !
Non ci furono luci accese ,
e te lo dice !
Non dilagò tenerezza ,
e te lo dice !
Ma è sorprendente il ricordo !
Spettacolare l'avventura !
Si !
Ho il ricordo !
Un depliant da intrappolare
in un album di assaporato malamore .
floriano
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